5th Annual Investors’ Conference on Italian Banking & NPL Management
Sanasi d’Arpe: "Eliminati con la GACS 117 miliardi di crediti dal bilancio delle banche italiane"
Giovedì 8 settembre a Milano, l’Amministratore Delegato di Consap Vincenzo Sanasi d’Arpe, intervenuto al convegno "5th Annual Investors’ Conference on Italian Banking & NPL Management" - promosso, tra gli altri partners, dallo Studio Chiomenti e moderato da Gianrico Giannesi - ha illustrato i risultati ottenuti grazie alla GACS (Garanzia statale sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze) nell’eliminazione dal bilancio delle banche dei non performing loans (Crediti deteriorati).
La GACS è stata introdotta nell’ordinamento italiano a febbraio 2016 con un decreto-legge appositamente approvato della Commissione europea. Con una validità iniziale di 18 mesi, la Garanzia è stata poi prorogata fino all’ultima scadenza intervenuta il 14 giugno 2022. La gestione dello strumento è stata affidata a Consap che, in questi primi sei anni di attività, ha svolto analisi istruttorie di verifica dei contratti di cartolarizzazione; monitorato l’attività di recupero svolta dai servicer; verificato il rispetto della cascata dei pagamenti e del corretto pagamento dei corrispettivi dovuti in base al Decreto di concessione della garanzia e offerto un supporto tecnico al MEF nella produzione delle relazioni annuali al Parlamento.
«Dal 2016 a oggi – ha spiegato Sanasi D’arpe all’interno del panel “GACS securitisation: Past Performance and New GACS Scheme”, sono state perfezionate 46 operazioni di cartolarizzazione NPL assistite dalla garanzia di Stato con l’eliminazione dal bilancio delle banche di un valore lordo dei crediti (Gross Book Value - GBV) pari a oltre 117 miliardi di euro, con un corrispettivo di cessione di 28,2 miliardi a fronte di emissioni di titoli con tranche senior del valore nominale complessivo di 21,5 mld di euro circa. Le operazioni – ha continuato l’AD – hanno contribuito alla significativa riduzione del rapporto tra prestiti deteriorati sul totale dei prestiti nonché allo sviluppo di un vero e proprio mercato per questa tipologia di attivi.»
La garanzia è remunerata a valori di mercato. Il corrispettivo è determinato al momento dell’emissione del decreto, sul valore della media di due mesi dei CDS (Credit Default Swap) di società emittenti italiane (ragione per cui la Commissione Europea ha valutato che l’iniziativa non fosse qualificata come “Aiuto di Stato”): al 30 giugno 2022, la Gacs-fee versata allo Stato a titolo di corrispettivo, è stata di circa 339,8 milioni di euro.
«L’esperienza maturata nei primi tre anni di gestione – ha proseguito Sanasi d’Arpe – ha evidenziato l’esigenza di un più adeguato bilanciamento tra la tutela del Garante Stato e la compatibilità con logiche di mercato. Pertanto, dopo il 2019, la normativa GACS ha subito una modifica prevedendo una disciplina più stringente con una maggiore attenzione all’attività di recupero dei crediti effettuata dai servicer. A tale fine è stato introdotto il Cumulative Collection Ratio, indice costituito dal rapporto tra gli incassi netti cumulati e gli incassi netti attesi in base alle previsioni del business plan iniziale dell’operazione, vagliato da ECAI (External Credit Assessment Institution) – agenzia di rating incaricata. L’indice, introdotto per il monitoraggio dell’attività dei servicer, qualora risulti inferiore al 90% impone il differimento della remunerazione delle note mezzanine, e delle somme dovute ai servicer.»
L’Amministratore Delegato ha poi illustrato le conclusioni raggiunte grazie al monitoraggio dell’attività di recupero crediti.
«Le operazioni precedenti al periodo pandemico – ha spiegato - presentano delle performance che si discostano dalle aspettative, perché in fase di costruzione dell’operazione hanno beneficiato di valutazioni troppo ottimistiche nei business plan iniziali che avevano previsto valori sovrastimati dei beni sottostanti i crediti ceduti. Le operazioni avviate fino al 2020 hanno subito un forte rallentamento per le chiusure conseguenti all’epidemia COVID 19; mentre le operazioni realizzate nel periodo pandemico o successivamente registrano una performance positiva poiché i servicer, nella redazione dei business plan iniziale, hanno potuto tener conto delle criticità precedentemente riscontrate a causa delle limitazioni imposte dall’emergenza epidemiologica.»
Il Ministero dell’Economia e delle finanze sta lavorando al nuovo testo della riforma della GACS al fine del rinnovo e del rafforzamento dello strumento.
«Nel rinnovo della misura – ha concluso Sanasi d’Arpe – non si potrà non tenere conto del potenziale aumento delle esposizioni deteriorate causate dagli effetti della pandemia da COVID-19 nonché dell’esigenza, sempre attuale, di assicurare una performance positiva nel recupero del valore dei crediti.»